Onda su onda…
Il cartone ondulato, un tempo usato solo nel packaging e considerato un materiale “povero”, viene oggi impiegato sempre più spesso anche nella cartotecnica e nell’interior design, principalmente per sue caratteristiche di versatilità, leggerezza, resistenza, elasticità e sostenibilità per l’ambiente.
Le qualità che rendono il cartone ondulato così performante derivano dalla sua composizione: generalmente due superfici di carta piana (le “copertine”, una interna e una esterna) che racchiudono un foglio ondulato tra due collanti. L’ondulazione va a comporre una struttura a triangoli che favorisce sia la resistenza alla pressione verticale sia l’elasticità, rendendo il prodotto finito resistente agli urti, ideale per confezionare e trasportare merci talvolta anche pesanti.
Tra una copertina e l’altra, tuttavia, vi possono essere anche più strati ondulati, che conferiscono minore o maggiore spessore e resistenza. In base al numero degli strati, il cartone può essere classificato come:
- a onda nuda (adatto per un imballaggio protettivo, anche in contatto diretto), composto di una superficie piana e ondulata, flessibile longitudinalmente;
- a onda semplice (con una buona elasticità e rigidità), composto da due superfici piane e una onda;
- a doppia onda (con un’ottima rigidità; indicato per imballaggi di prodotti molto fragili o molto pesanti), composto da tre superfici piane e due onde;
- a tripla onda (ottime sia la rigidità che l’elasticità), composto da quattro superfici piane e tre onde.
La posizione di copertine (interna o esterna) e onde determina anche la scelta del tipo di carta da usare. Per la copertina, per esempio, si può scegliere tra tre tipi di carta:
- camoscio, carte prodotte dal macero; non possiedono resistenze standard;
- liner e test, derivano dalla carta riciclata e rispettano i parametri di resistenza stabiliti dalle normative GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato);
- kraftliner o kraft; contengono fibre vergini (misto di conifere e latifoglie) e per questo sono le più resistenti.
La dimensione finale del cartone ondulato dipende anche dallo spessore di copertine e onde. In base alla loro grammatura, la carta da ondulazione si può classificare in:
- medium, che rappresenta la qualità normale;
- medium a grammatura leggera;
- semichimica, ottenuta con una pasta semichimica o con fibre di recupero.
Il cartone ondulato è sostenibile per l’ambiente in quanto realizzato in polpa di cellulosa, ma la sua ecosostenibilità dipende dalle sostanze per la collatura con cui è assemblato. I collanti possono essere di origine naturale (come amido di mais o di fecola di patate; che rendono il cartone biodegradabile al 100%) o sintetica, cioè a base di polimeri. La scelta del collante dipende dal tipo di utilizzo del cartone. Nel caso di prodotti destinati alle celle frigorifero, per esempio, il cartone ondulato avrà una minore capacità di riciclo (ma sempre altissima nei confronti di altri materiali) in quanto è opportuno usare come collante i polimeri che rendono la carta “umido-resistente”.
Le sostanze collose hanno il compito di trattare il cartone in modo da rendere più idrofobica la superficie, riducendone la porosità. La collatura “in superficie” ha la funzione di rendere più liscio e omogeneo lo strato esterno, per aumentarne la resistenza all’abrasione, agli strappi e alla trazione. Se invece il collante viene aggiunto direttamente all’interno della pasta, per garantire a tutto lo spessore della carta lo stesso grado di impermeabilità, si parla di collatura “in massa”.
Man mano che il cartone ondulato amplia il suo impiego dal packaging ad altri settori, l’aspetto estetico assume una maggiore importanza. Il colore base è avana, ma nel design e nel packaging di lusso viene usata la versione bianca, con superficie omogenea e senza macchie.
Ecco un elenco di cartoni tutti riciclabili al 100%, nei due colori e con un’ampia scelta in vari spessori e finiture:
- avana sp. 7 mm, onda semplice
- avana sp. 10 mm, doppia onda
- avana sp. 13,7 mm, tripla onda
- bianco sp. 1,5 mm, microtriplo
- bianco sp. 4 mm, minitriplo
- bianco sp. 10 mm, alveolare.
- bianco sp. 16 mm, alveolare.
A partire dal materiale scelto, si arriva a un prodotto finito personalizzato, stampando direttamente sulla superficie. Le follature e i tagli sagomati, tra cui il taglio V-cut, scatenano la creatività per soddisfare le più disparate richieste: dalle scatole finalizzate al trasporto alla confezione di prodotti, dagli espositori, le strutture modulari espositive, i sostegni o i cartelli autoportanti ai complementi d’arredo.